Cominciavo a quei tempi a compiacermi in ricordi d’infanzia. Dietro ai coltivi e alle strade, dietro alle case umane, sotto i piedi, l’antico indifferente cuore della terra covava nel buio, viveva in burroni, in radici, in cose occulte, in paure d’infanzia. Nell’aprile 1993 fu nominato commissario tecnico Vlatko Marković e nel giugno 1993 la Croazia fu ammessa alla UEFA, troppo tardi per partecipare alle qualificazioni al mondiale 1994, già iniziate l’anno prima. Si direbbe che sotto ai rancori e alle incertezze, sotto alla voglia di star solo, mi scoprivo ragazzo per avere un compagno, un collega, un figliolo. Era giugno, la notte era bella sotto il cielo, bastava abbandonarsi; ma, per me, ero contento di non avere nei miei giorni un vero affetto né un impaccio, di essere solo, non legato con nessuno. A me piaceva cenar solo, nella stanza oscurata, solo e dimenticato, tendendo l’orecchio, ascoltando la notte, sentendo il tempo passare.
Ma si direbbe che la guerra io l’attendessi da tempo e ci contassi, una guerra cosí insolita e vasta che, con poca fatica, si poteva accucciarsi e lasciarla infuriare, sul cielo delle città, rincasando in collina. Delle due preferivo la vecchia, la madre, che nella mole e negli acciacchi portava qualcosa di calmo, di terrestre, e si poteva immaginarla sotto le bombe come appunto apparirebbe una collina oscurata. È bello girare la collina insieme al cane: mentre si cammina, lui fiuta e riconosce per noi le radici, le tane, le forre, le vite nascoste, maglie calcio belle e moltiplica in noi il piacere delle scoperte. Rivivevo le scoperte selvatiche d’allora. Dal 1973 in poi iniziano anni di oblio che vedono i biancorossi continuamente in serie D a metà classifica e addirittura in tre stagioni consecutive dal 1975 al 1978 il club si salva dalla retrocessione in Promozione con un punto di vantaggio. Poi risero, si scompigliarono, e salí una voce isolata di uomo, bellissima. Qualcuno gridò: – Chiudi l’uscio, ignorante, – e risero, vociando. Fu inaugurato nel 2012 in occasione del 115º anniversario di fondazione istituzionale del club bianconero, uno dei più antichi del Paese oltreché proprietario della struttura. Con la retrocessione in serie C nel 1985, il club iniziò un lungo periodo di militanza nelle categorie inferiori, destinato a protrarsi per 25 anni: trascorse infatti 10 stagioni in Serie C2 (con una parentesi nel Campionato Nazionale Dilettanti 1993-1994 con vittoria del campionato e della Coppa Italia), per poi riaccedere alla serie C1 nel giro di quattro anni, grazie al lavoro del direttore generale Stefano Capozucca, chiamato a Varese dall’allora co-proprietario del club Claudio Milanese, coadiuvato dal presidente Paolo Binda e da altri soci minori.
Fu allora che i Guelfi, che controllavano Firenze, si distinsero dai propri avversari invertendo i colori che poi sono rimasti fino ai giorni nostri. Inoltre, ci sono alcuni farmaci che non dovrebbero essere combinati con integratori di calcio senza consultare un medico. La piattaforma è progettata per essere intuitiva e user-friendly, permettendoti di navigare tra le partite e trovare ciò che stai cercando senza problemi. L’Estonia chiuse all’ultimo posto il girone di qualificazione al Mondiale statunitense vinto dall’Italia, con un gol realizzato e 27 subiti, perdendo nove partite su dieci e pareggiando solo una partita contro Malta. Belbo, piantato sul ciglione, latrava contro le voci. Belbo, accucciato sul sentiero, mi aspettava al posto solito, e nel buio lo sentivo uggiolare. Nel buio cercavo d’indovinare il sito preciso dei cantori. Quando sbucai sulla strada e ascoltavo guardando nel buio, di là dalla cresta, quasi sommerso nelle voci dei grilli, suonava l’allarme.
In passato era uguale, ma tanti lumi la punteggiavano, una vita tranquilla, uomini nelle case, riposo e allegrie. Un incidente stradale, che alla vigilia è costato la vita ad una sua nipote tredicenne, l’ha comprensibilmente tenuto lontano dall’avvenimento. C’è anche chi sostiene che prese spunto da uno storico sodalizio sportivo fondato nel 1898 a Zara e rifondato poi dagli esuli nel 1962 al Lido di Venezia, il Circolo Canottieri Diadora. Termina il campionato con un ottimo quarto posto, qualificandosi nuovamente per la Champions League, anche se dagli spareggi. Anche adesso qualche volta si sentivano voci scoppiare, ridere in lontananza, ma il gran buio pesava, copriva ogni cosa, e la terra era tornata selvatica, sola, come l’avevo conosciuta da ragazzo. M’accorsi che pensava a me con ansia, e me lo disse: pativa quand’ero in città, e una volta che la madre la canzonò in mia presenza, Elvira rispose che, se le bombe distruggevano un altro po’ di Torino, avrei dovuto star con loro giorno e notte. Quella specie di sordo rancore in cui s’era conchiusa la mia gioventú, trovò con la guerra una tana e un orizzonte. Viveva agitata dal timore che la guerra arrivasse lassú.